La giornata di ieri, insolitamente mite e caratterizzata da cielo terso e da un mare placido ed incantevole, invitava a ritmi lenti e ad un “correrò domani” che non ammetteva repliche.
Come una novella ma non più giovane Rossella O’Hara, mi sono imposta di rallentare i tempi, concedendomi niente po’ po’ di meno che un paio d’ore di puro relax e distensione. Il solito risveglio di buon mattino, una lauta colazione ed una piacevole camminata fino al mio posticino preferito sul mare per leggere in tranquillità. Al ritorno, il momento clou: il passaggio in pescheria per l’acquisto di muscoli e tonno. A casa mi attendevano un paio di carnose seppie per completare l’idea per il pranzo, un piatto semplicissimo ma decisamente saporito, a conclusione di un breve e piacevole stralcio di quiete mattutina.
A presto!
Maria Grazia
Don’t call them cozze
In Liguria, ed in particolare nello spezzino, non si chiamano cozze ma muscoli. Il nome scientifico del mollusco è Mytilus Galloprovincialis. In buona parte dello Stivale è uso comune chiamarle cozze ma non in Liguria, dove muscolo è sicuramente la denominazione maggiormente utilizzata.
Andando su e giù per l’Italia, altri nomi definiscono il mollusco dallo straordinario profumo di mare: peòcio in Veneto, musciolo nelle Marche, cozzeca al Sud. Stiamo parlando, quindi di geosinonimi, ovvero quelle parole che in luoghi diversi definiscono lo stesso concetto.
Tornando alla questione “muscolo o cozza”, secondo l’Accademia della Crusca, il termine muscolo ha origini più antiche rispetto al secondo. Già nel Quattrocento, i mitili venivano chiamati muscoli (dal latino musculus) e, tra il Cinquecento ed il Seicento, molti scrittori dell’Italia centro-settentrionale facevano riferimento al mollusco usando questo nome. Solo dal Novecento il termine cozza iniziò ad avere una maggiore diffusione. In diversi paesi europei, il vocabolo che si riferisce ai mitili pare avere radice comune con muscolo: musclo in Catalogna, moule in Francia, mussel nel Regno Unito, muschel in Germania, mussla in Svezia, mossel in Olanda.
In conclusione, il termine cozza prevale grazie ad un suo maggiore utilizzo su scala nazionale, ma è indubbio che il suo antagonista possieda una più antica e grande tradizione.
(altre informazioni su Spezzinovero.it, Teminologiaetc.it)
Spaghetti con Seppie, Muscoli
e Tonno Fresco
Ingredienti
320 g di spaghetti
1 kg di muscoli (provenienza: Sardegna, Golfo di Oristano)
600 g di seppie *
2 fette di tonno fresco (peso totale: 320 g)
3 filetti di acciughe del Cantabrico sott’olio
3 cucchiai di passata di pomodoro biologico
1/2 bicchiere di Bianchetta Genovese
origano secco
prezzemolo fresco tritato
2 cucchiai abbondanti di olio extravergine d’oliva della Riviera Ligure
* comprate fresche, pulite e lasciate in freezer per qualche giorno, in modo da ammorbidirne le carni
Sciacquare le seppie scongelate, scolarle, tamponarle delicatamente con carta assorbente da cucina, tagliare a listarelle le teste e a pezzetti i tentacoli.
In un tegame dal fondo antiaderente, scaldare l’olio extravergine d’oliva e farvi rosolare le seppie per qualche minuto. Unire il vino bianco, salare pochissimo e continuare la cottura (occorreranno circa trenta minuti).
Nel frattempo, lavare bene i muscoli sotto l'acqua fredda e scartare quelli aperti (il frutto all'interno è morto). Eliminare la "barbetta" e, con un piccolo coltello, anche le eventuali incrostazioni sul guscio del mollusco. Sciacquare nuovamente e trasferire i mitili in un tegame, coprire e lasciare che i gusci si aprano.
Estrarre i frutti dai gusci e trasferirli nel tegame dove si sono cotte le seppie.
Tagliare a cubetti le fette di tonno, unirli ai molluschi, aggiungere i filetti di acciuga sott’olio e la passata di pomodoro.
Dopo qualche minuto, aggiungere l’origano secco ed il prezzemolo tritato subito prima di spegnere il fuoco.
Scolare la pasta piuttosto al dente e trasferirli nel tegame del condimento.
Servire gli Spaghetti con Seppie, Muscoli e Tonno ben caldi.
Must be very delicious with all the fresh seafood!
RispondiEliminaThank you so much, Angie!
EliminaOttimo profumo di mare, splendida spaghettata!!!
RispondiEliminaGrazie, Simona!
EliminaMuscoli si in special modo gli americani li conoscono sotto tale nome. Cozze diciamo è più regionale e da noi a Trieste diventano "pedoci o peoci". Da noi si chiamano "mussoli" a Trieste si vendevano sui panchetti ed erano chiamate le venditrici "mussolere". In italiano sono "Arca di Noè" e quindi se a Trieste dici "muscoli" pensano a questo frutto di mare prelibato. Le mussolere avevano delle grandi padelle simili a quelle dei castagnari con acqua e questi frutti coperti da tele di juta e in una scodella di alluminio veniva vendute calde semi aperte con fettine di limone una squisitezza un poco come le ostriche a Marsiglia nel porto. Cose d'altri tempi ora in qualche pescheria li trovi ancora. Sono molto saporiti ma compatti e duri come "muscoli". Scusa la lungaggine. Buono il piatto ma senza tonno per me non mi piace. Un abbraccio e buona domenica.
RispondiEliminaNon devi assolutamente scusarti, Edvige. Anzi, grazie infinite per il tuo preziosissimo racconto. Un grande abbraccio e buona domenica anche a te.
EliminaChe bello Maria Grazia, mi sarebbe piaciuto essere con te a farti compagnia in questa lenta passeggiata e in questo supremo pranzo!
RispondiEliminaAnche a me, Annalisa. Moltissimo! Grazie!
EliminaHo ben presente l'incanto del cielo terso e del mare quieto delle giornate miti invernali. Che bello che tu sia riuscita a regalarti dei ritmi lenti e calibrati su ciò che sentivi di voler fare. Nella vita frenetica cui siamo abituati è davvero un lusso non da poco.
RispondiEliminaIo non amo molto i muscoli...anzi...proprio per niente ma questo piatto di spaghetti è davvero invitante!
Un caro abbraccio. Buon inizio di settimana
Grazie, dolce Giò! Buon inizio di settimana anche a te.
EliminaChe fortuna avere vicino il mare ... comunque io non devo più passare da te quando ho fame perchè ci trovo sempre dei piatti che mi mangerei lo schermo del pc!
RispondiEliminaSei sempre così carina, Terry! Posso Grazie!
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